Continua la lunga storia degli italiani Aborym, uno dei gruppi dell'avanguardia industrial metal italiana e non solo La loro storia comincia nel 1992 in un'epoca di grandi cambiamenti musicali, li hanno attraversati e sono ora sempre avanti alla maggior parte degli altri gruppi. Hostile è il loro nuovo disco, in uscita per Dead Seed Production, ed è un lavoro molto importante per il gruppo. Nel corso degli anni il gruppo ha avuto cambi di formazione e momenti di pausa ma non ha mai cessato di creare, ed Hostile ne è la prova più lampante. Hostile è un disco composto da molti strati, tantissimi sentimenti ed è tanto quello che si sente quanto quello che non si sente subito e si deve scoprire con diversi ascolti. Il disco è una parte di un insieme più grande, e fin dall'iniziale Disruption si viene portati in una dimensione parallela, dove troviamo la forza e la fragilità dell'uomo. Potrebbe essere una sensazione prettamente personale, ma gli Aborym di Hostile mi sembrano i Fields Of Nephilim dei primi dischi, ovvero un gruppo che va bene oltre la sua musica, che è di pochi elementi e di grandissima forza, con un fortissimo lato esoterico. Ogni canzone è un universo a sé stante, un quadro unico e dipinto in maniera totalmente personale. Molto forte la componente industrial, che è sempre stato il lato più peculiare e caratterizzante degli Aborym. ll lavoro di composizione e di registrazione è stato lungo, come per ogni lavoro degli Aborym, ogni loro disco è sempre molto curato, e qui con l'aiuto in sede di produzione di Keith Hillebrandt e dell'ingegnere del suono Andrea Corvo il risultato è eccellente. Ottimo il bilanciamento fra parti melodiche e parti più graffianti, come dimostra il grande equilibrio che troviamo in Hostile, ad esempio fra le parti quasi ebm e le cose più industrial. Addirittura in certi momenti ci sono reminiscenze trip hop, su tutti gli stili vince però l'industrial, dato che gli Aborym sanno prendere il meglio da questo genere e renderlo in maniera molto personale. Le composizioni sono tutte di largo respiro, ma non c'è pesantezza, anzi questo viaggio alchemico è lieve e molto godibile. Hostile è forse il lavoro migliore di un gruppo che ha fatto della via personale al rumore e della qualità il proprio personale cammino. Tutto il disco è di altissimo valore, per esempio ascoltare un pezzo come Sleep è calarsi nelle nostre teste mentre dormiamo. Gli Aborym danno un valore immenso alla musica ed essa ricambia ponendo le proprie mani su questo gruppo, benedetto, o maledetto a seconda delle visioni, dalle muse. Un disco che da tantissimo all'ascoltatore, una scoperta continua, ascolto dopo ascolto.
Comments