Il black metal è uno stile musicale, o forse meglio una maniera di vedere e di sentire la vita,
un codice che fa vibrare cuori e cervelli con una certa indole Il discorso è assai più complesso, ma per questi motivi il genere nato nel nord Europa si è diffuso su tutto il globo terracqueo, come una peste nera, come una morte che significa vita per molti. Quasi tutte le nazioni del mondo hanno almeno un gruppo di black metal e ora sulla mappa arriva anche l’Iraq con i Mulla, che sono al debutto con il loro disco omonimo sull’italiana Subsound Records. Il loro black metal si pone dalle parti dell’atmospheric raw black, e il lavoro è composto da due lunghe tenebrose cavalcate nei meandri più reconditi dell’immaginario arabo. La prima traccia ci mostra molto bene cosa sappia fare questo duo un black metal aggressivo, corroso e anche marcio, come se arrivasse direttamente da una catacomba sotto la sabbia del deserto. Chitarra che fa lunghi riffs ripetuti e con molti intarsi, la batteria che incessante fa piovere pietre, una produzione non perfetta ma che va benissimo per lo scopo di questo disco. I Mulla sono un gruppo al debutto ma hanno le idee chiare e il loro black metal è molto influenzato dall’immaginario del loro paese, e riprende anche un certo suono della seconda ondata, guardando anche certe soluzioni maggiormente ambient, cercando di strutturare le due canzoni per raccontare una storia. Il disco è buono, il suono dei Mulla ha personalità, e rimangono anche ampi margini di miglioramento. Riportiamo anche per completezza che in rete non tutti sono convinti della provenienza dei Mulla dall’Iraq, e sull’autorevole Encyclopedia Metallm https://www.metal-archives.com/bands/Mulla/3540462765 si afferma che molto probabilmente i Mulla sono francesi. L’importante è ascoltare i Mulla.
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