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Deka'dɛntsa - Universo 25 - Zero Produzioni - 2021

Writer's picture: Massimo Argo Massimo Argo

Disco d'esordio per il gruppo salernitano Deka'dɛntsa, un'opera che impressiona moltissimo dal primo ascolto, con il suo suono sinuoso che spazia dallo sludge, allo stoner con il grunge che è la colonna portante del tutto. I Deka'dɛntsa concnentrano in maniera molto intelligente molte delle migliori istanze della musica sotterranea italiana degli ultimi venti anni, rendendola in maniera molto intelligente e con un cantato in italiano che rende molto bene. Per rendere l'idea ovviamente è molto meglio ascoltare il disco nella sua interezza, basti dire che in alcuni momenti i Ritmo Tribale incontrano i Timoria e lo spirito di mille gruppi underground della provincia italiana. Oltre che possedere una musica magnifica, il disco è concettuale, dato che i testi sono stati scritti ispirandosi all'esperimento del professore John Calhoun chiamato Universo 25 e cominciato nel 1968 al National Institute of Health di Bethesda in California. Questa non è la sede adatta per trattare in maniera adeguata di questo esperimento così importante, vista la sua grandezza e la sua importanza. Il fondamento di questo studio fu di fornire ad una popolazione di topi le migliori condizioni di vita e le maggiori risorse possibili, per vedere che cosa succedeva. Dopo un primo periodo di prosperità e felicità successe il finimondo, ci furono pansessualismo, cannibalismo e violenza a piacere. Dopo cinque anni l'intera colonia di topi era estinta. Certamente è un esperimento controverso, ma mostrò molto bene che anche con le maggiori risorse impossibili è un casino. I Deka'dɛntsa descrivono molto bene tutto ciò con una musicalità che si adatta molto bene di volta in volta alle esigenze narrative, e si sposa molto bene a testi assai profondi e scritti davvero bene, come ad esempio Pandemica un testo lucido nella sua allucinazione. Il ritmo è lento, ora accelera leggermente ma è un ritmo che non si placa mai, una vibrazione molto sensuale e forte, che ti entra dentro e non ti lascia più. Spesso nel panorama del sottobosco italiano ci sono stati dischi che sono spuntati in apparenza dal nulla come questo e che hanno folgorato molti, e si spera che seppure in un'epoca dall'attenzione minorata come questa , questa opera lasci il segno, soprattutto nei nostri cuori, perché è lì che mira. Non poteva che essere così, visto che tra i membri c'è bassista Raffaele "Lhello" Marra, tra i fondatori dei ravennati Postvorta, un altro gruppo multi dimensionale.


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