Disco d'esordio per il gruppo salernitano Deka'dɛntsa, un'opera che impressiona moltissimo dal primo ascolto, con il suo suono sinuoso che spazia dallo sludge, allo stoner con il grunge che è la colonna portante del tutto. I Deka'dɛntsa concnentrano in maniera molto intelligente molte delle migliori istanze della musica sotterranea italiana degli ultimi venti anni, rendendola in maniera molto intelligente e con un cantato in italiano che rende molto bene. Per rendere l'idea ovviamente è molto meglio ascoltare il disco nella sua interezza, basti dire che in alcuni momenti i Ritmo Tribale incontrano i Timoria e lo spirito di mille gruppi underground della provincia italiana. Oltre che possedere una musica magnifica, il disco è concettuale, dato che i testi sono stati scritti ispirandosi all'esperimento del professore John Calhoun chiamato Universo 25 e cominciato nel 1968 al National Institute of Health di Bethesda in California. Questa non è la sede adatta per trattare in maniera adeguata di questo esperimento così importante, vista la sua grandezza e la sua importanza. Il fondamento di questo studio fu di fornire ad una popolazione di topi le migliori condizioni di vita e le maggiori risorse possibili, per vedere che cosa succedeva. Dopo un primo periodo di prosperità e felicità successe il finimondo, ci furono pansessualismo, cannibalismo e violenza a piacere. Dopo cinque anni l'intera colonia di topi era estinta. Certamente è un esperimento controverso, ma mostrò molto bene che anche con le maggiori risorse impossibili è un casino. I Deka'dɛntsa descrivono molto bene tutto ciò con una musicalità che si adatta molto bene di volta in volta alle esigenze narrative, e si sposa molto bene a testi assai profondi e scritti davvero bene, come ad esempio Pandemica un testo lucido nella sua allucinazione. Il ritmo è lento, ora accelera leggermente ma è un ritmo che non si placa mai, una vibrazione molto sensuale e forte, che ti entra dentro e non ti lascia più. Spesso nel panorama del sottobosco italiano ci sono stati dischi che sono spuntati in apparenza dal nulla come questo e che hanno folgorato molti, e si spera che seppure in un'epoca dall'attenzione minorata come questa , questa opera lasci il segno, soprattutto nei nostri cuori, perché è lì che mira. Non poteva che essere così, visto che tra i membri c'è bassista Raffaele "Lhello" Marra, tra i fondatori dei ravennati Postvorta, un altro gruppo multi dimensionale.
top of page
bottom of page
Comments