In un mondo che si sta letteralmente sfaldando arriva il terzo disco dei leggendari Dropdead, dopo che il secondo disco era uscito nel 1998 dopo l'esordio del 1993. In questi anni i Dropdead non stati affatto inattivi, anzi, hanno fatto pubblicato sette pollici ed un'innumerevole messe di split con altri gruppi, come i Converge, i Totalitar, i Rupture e tanti altri. La furia è sempre ben viva e questo 2020 aveva bisogno di loro, e del loro ritorno con ventitré tracce inedite, registrate e prodotte da Kurt Ballou dei Converge e da Zach Weeks, e i due hanno fatto un gran lavoro. Rispetto alle cose precedenti i Dropdead hanno modificato il proprio tiro, nel senso che sono sempre veloci e furiosi, ma è una furia diversa, più calcolata meno gridata e che fa ancora più male di prima. Le canzoni sono molto cariche, la produzione di Ballou e Weeks si sente e fa compiere un ulteriore miglioramento al gruppo. Ascoltanto Dropdead 2020 si ritrova tutto il passato, il presente ed il futuro di questo splendido gruppo. Le loro influenze sono sempre stati i gruppi hardcore e punk degli anni ottanta, a partire dai gruppi finlandesi e giapponesi, passando per gli europei e le cose americane più estreme. Nel corso della loro carriera gli stessi Dropdead sono diventati punti di riferimento imprescindibili per gli altri gruppi, e anche con questo lavoro marcano la loro netta superiorità. Il disco è da ascoltare senza soluzione di continuità, un agglomerato di furia e di fredda vendetta contro quello che succede fuori. La migliore definizione di questo lavoro la dice lo stesso gruppo : " Sono tempi oscuri, quelli nei quali viviamo, e questa maniera è il nostro modo di far confluire in cose positive la nostra rabbia e la nostra frustazione. " Dropdead forever.
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