Tornano con il quinto album il duo austriaco Harakiri For The Sky, pionieri del post black metal con melodie molto potenti. Il disco è stato registrato nella primavera del 2020 durante il periodo di chiusura, in un momento non facile, che va ad inserirsi perfettamente nella poetica alla quale ci hanno abituato in questi anni. Maere è un lavoro che racchiude nelle sue note tutta la forza e la carriera di un gruppo che sa raccontare benissimo le emozioni, specialmente quelle più forti ed oscure. Le tracce del disco sono tutte di lunga durata, il che permette al gruppo di poter dipanare al meglio quelle che sarebbe meglio definire composizioni più che canzoni. A partire dal titolo Maere, un nome dato ad una creatura del folklore nordico che è solita importunare chi dorme, sedendosi su di loro, creando mancanza di ossigeno ed ansia, una descrizione che calza alla perfezione ai nostri tempi. La forza e la sensibilità di questo duo è davvero grande, e straripa lungo i rivoli di questo disco. che riesce ad entrarti dentro senza lasciarti. La musica degli Harakiri For The Sky è trasversale, nel senso che può piacere ai black metallers di larghe vedute, ma anche a chi ama il metal più melodico, basta la capacità e la voglia di emozionarsi. La poetica dei Harakiri For The Sky è ben definita e con questo disco compie un ulteriore passo in avanti, le loro composizioni danno dipendenza dopo poco tempo, sono potenti e non lasciano mai nulla al caso. Maere è un disco dai grandi contenuti e molto importante per il messaggio che veicola, e soprattutto per la musica che è davvero molto bella e gotica nel suo rendere emozioni attraverso lo spiazzamento e la creazione di vortici emotivi. L'impronta black metal è sempre ben presente e si integra alla perfezione con le altre sonorità qui presenti. Per dare l'idea di cosa sia questo disco, lo chiude il rifacimento di Song To Say Goodbye, ed è bellissima.
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