Holy Monitor - Southern Lights - Blackspin Records/Primitive Music - 2021 -

La scena greca della psichedelia pesante è in gran forma da parecchi anni, tanto da aver creato un vero e proprio centro di irradiazione musicale apprezzato in tutto il mondo. Uno dei gruppi più notevoli di questa fertilità creativa sono gli Holy Monitor, qui al terzo album, un gruppo che possiede uno spettro musicale ricchissimo che viene mostrato qui nella sua totalità. Le trame sonore degli Holy Monitor sono piacevolmente tortuose e possiedono quella pienezza che si fa eterea, con un ottimo impasto fra strumenti e voce, come se fossimo in un sogno. Proprio il sogno è la lente giusta per calarsi in questo suono, che ci cattura e ci porta in un luogo diverso rispetto a quello dove siamo fisicamente, e il qui e ora si confondono e si compenetrano. Questi greci partono dalla libera forma della jam per far evolvere la canzone, forma che gli sta assai stretta perché come un gas od un liquido gli Holy Monitor si espandono nello spazio. Complessità sonora resa in maniera molto chiara, con costruzioni bellissime ed impianti che reggono benissimo attraverso ascolti molteplici, con una forte impronta della psych inglese più vicina al Canterburty sound, ma anche cose più mediterranee e che richiamano la freschezza greca. Si entra per la porta cosmica che si vede nella bella copertina e non si torna indietro fino alla fine del disco, sognando e vagando come è davvero difficile fare in questa era. Inoltre il quintetto ha anche una marcata impronta pop che farà piacere il lavoro anche ad ascoltatori che non si sono mai addentrati nella psichedelia pesante. Qui di cose ce ne sono per tanti gusti, e tutti ottimi. Un lavoro convincente, etereo, piacevole e molto fresco.