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Writer's pictureMassimo Argo

Indus Valley Kings – Indus Valley Kings – Autoproduzione – 2021 -

Disco di debutto per i newyorchesi Indus Valley Kings, un gruppo che fa dello stoner e dei toni ribassati il proprio punto di partenza, colorando il tutto con un hard rock notevole, che rende molto interessante la loro prima avventura musicale. Nel mare magnum dello stoner odierno non è facile spiccare e catturare l’attenzione dell’ascoltatore, gli Indus Valley Kings ci riescono molto bene e per le seguenti ragioni. Innanzitutto il loro stoner rock è molto orientato verso la tradizione americana del genere, e il tocco di hard rock di cui si parlava poc’anzi è molto originale. Il loro incedere è molto southern blues, anzi è un blues altro, ad alto numero di ottani e di potenza. In senso lato si potrebbe parlare di psichedelia pesante, e ascoltando brani come Remains Of Yesterday le atmosfere sono proprio quelle, rumorosi riverberi di viaggi mentali. Colpisce anche la maturità compositiva e sonora del gruppo, non pare proprio un debutto, pur avendo tutta la freschezza della prima opera. I numi tutelari sono ovviamente Kyuss, Saint Vitus e i soliti nomi, ma questi rimangono il solo punto di partenza, tutto il resto è ad opera degli Indus Valley Kings. Molta stampa artigianale li ha scelti come sorpresa dell’anno in corso, e anche il pubblico sta rispondendo bene, e ciò certifica i buoni gusti di entrambi. In questa opera ci sono moltissime cose che piaceranno a chi ama i toni ribassati e la albe sui deserti, a chi viaggia con la musica e con la propria testa, e a chi cerca altri mondi sonori e non solo da esplorare. Con il loro primo disco il gruppo si pone già tra le sicurezze dello stoner, e l’ascolto è un premio a voi stessi. Veramente un piacere dalla prima all’ultima canzone, cocente e psichidelico, con riffs di chitarra studiati molto bene, e anche assoli di chitarra che non sono messi a caso, e non è affatto poco. Ci si perde nelle spire degli Indus Valley Kings, e non c’è nulla di più bello. Assai notevole anche la copertina ad opera del disegnatore venezuelano Mauro Salmaso.


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