IN MEMORY OF AL MORRIS III. THANKS AL.
Gli Iron Man hanno scolpito nel loro nome la matrice ed il fine della loro musica; nascono da un titolo di una canzone dei Black Sabbath, hanno cominciato come loro tribute band e fanno doom alla vecchia maniera, suonato a mille di volume, con passione e conoscenza. E quale migliore posto per gustare dell'ottimo doom se non il palco, quello italiano del Castle of Doom Festival di Pagazzano del 2014 ? La cornice è splendida, un castello di un paesino, con gli Iron Man che sono praticamente in mezzo alla gente, che può partecipare in maniera totale allo spettacolo, diventando essa stessa un fattore importante. Gli Iron Man nascono a Gaithersburg nel Maryland alla fine degli anni ottanta, in un momento assai buono per il doom metal classico, e loro sono bravissimi proprio in questo. Riff giganteschi che nascono dalla chitarra del compianto Al Morris III, passato oltre troppo presto nel 2018, fondatore del gruppo ed instancabile macinatore di musica. Il gruppo dopo la sua morte ha chiuso i battenti e questo disco è la celebrazione di una carriera e dei valori fondanti di questo gruppo, doom, passione, rumore e fusione totale con il proprio pubblico. Tutto ciò è racchiuso in questo ottimo disco dal vivo, che racchiude tutto ciò che questo gruppo ha offerto ai propri apprezzatori e non solo. Il cantante Dee Calhoun, che ha intrapreso un'ottima carriera solista fra doom e blues sotto l'egida dell'Argonauta Records che ha pubblicato anche questo disco, è un vero e proprio uomo di spettacolo, la sua voce è incredibile e anche il suo saper dominare il palco rende il tutto molto speciale. La testimonianza di questo concerto ci rende un gruppo di musicisti veramente appassionato per quello che fa e per il suo rapporto con il pubblico che li ama e che condivide con loro la passione per il doom metal, un genere decisamente di nicchia ma che racchiude dentro di sé
elementi trasversali che possono farlo apprezzare a tanta gente diversa, e ascoltando questo disco si può capire quanta bellezza nasconde. I Black Sabbath hanno fatto emergere una tendenza che sta attraversando le generazioni e continua la sua traiettoria mediante gruppi come gli Iron Man che fanno musica di alta qualità ben al di sopra della media. La voce di Calhoun è meravigliosa, ma il motore primo degli Iron Man è la chitarra di Al Morris III, infaticabile chitarrista che disegna universi distorti e che porta molto lontano gli ascoltatori. Non poteva esserci migliore chiusura della carriera per questo gruppo, decibel rumorosi in mezzo ad un pubblico entusiasta. in attesa che tutto ciò ritorni il disco e il nostro ricordo vanno al Al Morris III, che ci ha lasciato troppo presto, ma gli Iron Man rimangono.
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