Nell’ovvio panorama musicale italiano che chiamiamo per stanca convenzione alternativo, ecco che arriva qualcosa di nuovo e dirompente, un progetto che sa coniugare tradizione ed innovazione. L'Alchimista è la nuova avventura musicale del romano Paolo Michelini, che ha già avuto modo di farsi conoscere con il suo alter ego mascherato HLFMN. Qui ci troviamo a latitudini musicali assai differenti da quelle a lui solite, perché Michelini riesce nella difficile impresa di unire musica dall’afflato medioevale a quella prodotta dai computer e dai sintetizzatori, cantando in italiano, andando a toccare vette molto alte. Questo ep di esordio è chiaramente un prodotto esoterico, nel senso di ricerca di qualcosa di nascosto, seguendo insegnamenti che fanno della stessa ricerca il proprio scopo. La musica dell’Alchimista è minimale ma magniloquente allo stesso tempo, aspira ad arrivare molto in alto come dentro di noi, scavando nuovi sentieri nella nostra profondità. Cavalcate strumentali come Ode al Re Interiore, traccia che chiude l’ep, è qualcosa che riveste un grande valore spirituale, in un momento storico dove il nostro spirito e la sua naturale spiritualità è sotto costante attacco. Grandezza, forza e potenza che smuove le montagne, congiunta alla capacità di lavorare anche sugli strati più sottili del nostro essere umani, questo è l’ampio campo di lavoro di Michelini. La sua musicalità è qualcosa di molto differente rispetto a quello che siamo abituati, e fortunatamente è qualcosa alla quale non siamo ancora abituati, e ci dobbiamo riabituare alle cose belle, belle come questo ep. La produzione è molto buona, potente e fresca. Si potrebbero fare dei paragoni, ma non sarebbe giusto. Il sentiero è differente per tutti, e bisogna percorrerlo da soli. Bellissima novità, un pezzo di tradizione che aggancia il nostro modernismo.