Novae Militiae è un oscuro progetto musicale dalla Francia che ci propone una grossa porzione di tenebre nella quale immergerci come in una vasca di deprivazione sensoriale. La loro proposta musicale è complessa, nel senso che investe vari aspetti dello spettro sonoro metal e non. Molto importante nel loro suono è l’ambient, che più che un suono qui diventa protagonista di ambientazioni sonore. Infatti i Novae Militae hanno un disegno ben preciso, ovvero quello di riportarci indietro fino a Tephoth, il nome di un luogo molto particolare che dà anche il titolo al disco. Tephoth in antico ebraico significava il posto dove brucia, ed era il luogo nella valle della Gehenna in Palestina, dove i re giudei sacrificavano bambini e non solo ai loro dei Moloch e Baal. La particolarità era che i bambini venivano bruciati vivi. Secondo alcuni studiosi ci sarebbe continuità fra Maoloch, Baal e il Dio degli ebrei e dei cristiani ma questa è un’altra storia. La storia narrata qui è invece molto interessante, i Novae Militiae narrano attraverso il black metal e l’ambient storie che abbiamo dimenticato ma che sopravvivono ancora ai giorni nostri, e si ripetono. Come le grida dei bambini scarificati venivano coperte dai tamburi dei sacerdoti qui un poderoso tappeto sonoro black metal si alterna a momenti più ambient, strappandoci alla realtà e portandoci là dove fa più male, direttamente nella valle della Gehenna. Dei Novae Militiae si sa poco, non trapela nessuna informazione che possa distogliere dalla musica e la musica è davvero di ottima qualità. Il loro debutto Gash'khalah aveva attirato molte attenzioni su di loro, e ancora di più ne attirerà questa seconda fatica, un disco senza cedimenti di sorta, molto ben composto e suonato molto bene, un disco che spicca nell’oceano delle uscite black metal, anche perché va molto oltre gli steccati del genere. Il loro black metal è strettamente ortodosso e legato alla prima ondata del genere e forse la migliore. Non ci sono eccessi nel senso che il gruppo sa benissimo dove vuole camminare, e la sua strada è il sentiero della mano sinistra, e Topheth è un importante capitolo. Questo disco oltre ad essere una delle migliori uscite dell’anno nel genere, è soprattutto un disco che ci deve far riflettere su cosa sia la religione, qualunque religione.
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