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Writer's pictureMassimo Argo

OPINIONI ED EGOCENTRISMI di Enrico Torre

Con questo articolo comincia quello che sarà molto di più di una collaborazione con il nostro sito di Enrico Torre, amico e testa pensante che tra le altre cose redige il bellissimo blog in galiziano https://obicodaneboa.travel.blog/ Grazie ad Enrico e buona lettura.


Mi capita spesso di pensare che, senza le sezioni dei commenti, il web 2.0 sarebbe un posto migliore. Spesso mi metterei le mani... nei capelli, se non mancasse la materia prima. Infatti, normalmente, li salto, perché farsi del male? Ogni tanto, però, commetto l'errore fatale di cedere alla curiosità. No, non c'entra nulla il contenuto: leggere opinioni diverse dalla mia, per quanto stravaganti mi possano sembrare certe volte, non mi disturba. Piuttosto, il problema è l'atteggiamento che permea una buona maggioranza dei suddetti commenti. Proprio poco tempo fa leggevo una discussione sui Sepultura prima e dopo la separazione da Max Cavalera (grande classico da oltre 20 anni) su Metalitalia.com. Ovviamente, su questo argomento ognuno ha il sacrosanto diritto alla propria opinione e ad esprimerla. Tuttavia, è necessario ricordarsi che la propria opinione è esattamente questo: un'opinione. Il fatto che sia la propria non la rende più legittima di quella degli altri. Banale? Eccome: talmente banale da far venire i nervi. Eppure, è il genere di banalità che troppi sembrano scordare. Non entro nel merito delle sterili liti da cortile che ne nascono a volte, con annesse offese e stupidate varie, mi limito all'asserzione della propria opinione come superiore a quella degli altri. Inevitabilmente, arriva il momento in cui qualcuno, per far prevalere il proprio punto di vista, sfoggia il suo curriculum da “metallaro” (è ancora in uso questo termine?): 15 anni da chitarrista della band X, collaborazioni con 128 riviste e fanzine anche in inglese, ascolta thrash metal dal 1293 a.C., in possesso di tutti i dischi della band Y, meglio se in vinile e acquistati il giorno stesso in cui sono usciti, ecc. ecc.

Aldilà delle bonarie caricature, non voglio dire che l'esperienza come ascoltatore, critico e ancora di più come musicista non conti nel valutare un disco, ma in sé non rende un'opinione più legittima di un'altra. Al massimo più autorevole, ma alla fine questo cosa importa? Direi a nulla, personalmente. Si può certamente dire che esistono diversi livelli di ascolto e valutazione di un disco. Ad esempio, si può riconoscere che un disco abbia grande qualità anche se non ci piace personalmente, o viceversa. Tuttavia, anche nel valutare la qualità del disco, anche persone che vantano una carriera ragguardevole in ambito metal, a volte non coincidono nella valutazione. Perché? Perché si tratta di opinioni e non di verità assolute. Faccio un esempio e visto che ho menzionato i Sepultura, dico che il loro disco che mi piace di più è “Arise” (per un soffio su “Beneath the Remains”), mentre quello che mi piace meno in assoluto è “Roorback”. Credo sia un'opinione condivisa anche da altri fan dei Sepultura. Supponiamo che per qualcuno sia il contrario: gli piace un sacco “Roorback”, mentre “Arise” non lo entusiasma. Ho diritto di dire che non capisce niente o che la sua opinione sia meno valida della mia? Per niente. Perché? Perché è un'opinione, sono opinioni: la mia e la sua. Possiamo anche metterci ad analizzare i dischi nei loro più piccoli dettagli per confrontare la qualità dei dischi, questo è lo scopo della critica musicale. Tuttavia, non tutti i critici convergeranno, anche se ci saranno delle tendenze. Perché? Perché si tratta di opinioni. E il giudizio della critica non cambierà i gusti dell'ascoltatore. E, in fondo, è giusto così.

Sia chiaro, sono il primo a dichiararmi colpevole: parlo così proprio perché questo genere di stupidate da giovane le pensavo pure io. Ricordo che c'è stata una decina d'anni in cui ascoltavo quasi solo death metal, rifiutavo di ascoltare i Sepultura dopo “Against” e anche i Soulfly. Peggio ancora: ero tra quelli convinti che un gruppo, cambiando genere, dovesse cambiare nome per rispetto dei fans. Oggi, la vedo chiaramente come un assurdo capriccio da bambini egocentrici: il “tradimento”? Ma tradimento di che cosa? Della tribù metal internazionale? Crediamo ancora alle favole? Credo sia meglio che, da adulti almeno, guardiamo in faccia la realtà: i Sepultura e/o Max Cavalera (come i Gorefest, gli Entombed, gli stessi Megadeth e Metallica etc.) devono qualcosa a me? Ovviamente, la risposta è un secco “no”. Questa è una cosa che i fan a volte dimenticano: gli artisti non ci appartengono. Una band appartiene ai membri della band e basta. Loro sono liberi di comporre tutto quello che gli pare, così come i fan hanno tutto il diritto di scegliere se continuare a seguirli o meno. Finisce lì. Ripensandoci ora, mi viene da ridere: quanto ero ridicolo! Che ego spropositato avrò avuto per pensare che l'identità dei Sepultura appartenesse più a me che ai membri stessi della band? Lo stesso Derrick Green non ha partecipato ovviamente alla composizione dei dischi vecchi dei Sepultura, ma ne interpreta i brani dal vivo insieme ai Sepultura da oltre vent'anni: mi sembra logico che siano molto più suoi di quanto siano miei. Come fans magari ascoltiamo quei dischi da trent'anni e alcuni di noi li suonano anche con le loro band, ma questo non significa nulla. I brani dei Sepultura appartengono ai Sepultura stessi, inclusi ovviamente i membri passati. I fan, in quanto fan, non hanno nessun diritto a reclamare diritti sull'operato delle band: possono solo decidere se prendere quello che passa il convento o lasciare perdere. Purtroppo, credo che la galassia social abbia contribuito a questo senso di entitlement dei fans. Ad esempio, di recente, su Instagram ho letto un sacco di gente intimare ai Machine Head di smettere di occuparsi di politica nei testi. Ora, a parte il fatto che io ricordo il primo album dei Machine Head, “Burn My Eyes” del 1994, essere già molto politicizzato (già il singolo “Davidian” era abbastanza chiaro), che diritto ha un fan di avanzare pretese sui testi dei gruppi? E' lo stesso discorso di prima: il gruppo ha il diritto di fare quello che gli pare, i fan decideranno se sostenere la band o meno, fine dei discorsi. Pretendere di avere voce in capitolo sui testi delle band o su qualunque altro aspetto del loro processo compositivo va oltre il ridicolo.

Tornando alle opinioni sui dischi: ognuno ha la propria e, qualunque essa sia, ne ha diritto. È giusto scambiarle, discuterne con calma, parlare di album, concerti, etc. La vita è questo, la musica è questo, pure il senso di fanzine e webzine come Universi Metallici è questo. Però per favore, ricordiamoci di cosa si tratta: opinioni. Ognuno ha il diritto ad avere ed esprimere la propria ma anche il dovere di rispettare quella degli altri. Nessuno è “più fan” di nessun altro per il fatto di credere che il disco X sia meglio del disco Y. O perché ascolta la band da più tempo. O perché ha visto più concerti. O perché ha un curriculum da metallaro più lungo. O perché non ascolta altra musica (a me piace un sacco anche l'hardcore punk, come anche alcuni gruppi hip hop, blues, jazz e anche certa musica commerciale – me ne vergogno? Zero). Non esiste una classifica dei fan o un certificato che dica “la persona X ha accesso all'olimpo dei metallari” - e per fortuna. Si tratta solo di opinioni, che fanno parte della vita, ma è importante che non ci definiscano, come è importante non lasciare che ci definisca la reputazione costruita nei commenti su YouTube o Facebook o siti specializzati o che ne so. Tra l'altro, le opinioni possono mutare, per qualsivoglia motivo: cambiare idea è perfettamente legittimo. La coerenza e la costanza sono virtù, ma portate all'estremo perdono la loro carica positiva. Soprattutto, sarebbe il caso di smettere di cercare una legittimazione alle proprie opinioni sminuendo quelle degli altri. Avere le proprie opinioni, esprimerle e motivarle è salutare, ma aggrapparvisi come coperte di Linus non fa bene a nessuno. Non fa bene a nessuno scontrarsi su internet in cerca di una futile ed effimera approvazione (più che la coperta di Linus, questa è l'aereo da guerra di Snoopy). In generale, creare divisioni non fa bene a nessuno. Permettiamoci di non essere d'accordo, con calma. Permettiamoci di confrontarci, con calma. Permettiamoci di comunicare, con calma. Permettiamoci di crescere, fuori dagli schemi, fuori dalle gabbie paranoiche dell'ego.

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