Gli Ottone Pesante sono la dimostrazione vivente e ascoltabile che non tutto nella musica è stato già composto o suonato e che lo spazio di manovra è ancora ampio per chi lo vuole. Gli Ottone Pesante sono un trio formato da una tromba, un trombone e la batteria, e fanno musica molto speciale che non può essere facilmente definita, un incrocio fra un doom geneticamente modificato che diventa mille cose diverse, dalla colonna sonora di un western, alla musica di un funerale balcanico, ad una deviazione musicale e mentale degli Zu. Ascoltare DoomoD è un'esperienza che coinvolge molti sensi, i nostri hanno una furia ed una capacità compositiva al di sopra della media, anzi loro con la media non hanno nulla a che vedere. Il trio di Faenza compone canzoni potenti, dall'ampissimo respiro e capaci di evocare molte atmosfere diverse, come se la loro musica fosse un film che non ha una precisa catena temporale ma fluttua e mostra cose bellissime. Il disco si può ascoltare in successione o anche saltando da una canzone all'altra, non ci sono obblighi o percorsi da seguire. Raramente si può sentire un disco così potente, sicuramente questa peculiare formazione offre la possibilità di sperimentare in maniera importante, anche attraverso l'uso della jam, si suona e si vede dove si arriva, ed in questo caso il risultato è sempre ottimo. Chi ama la musica pesante qui troverà qualcosa di assolutamente nuovo, atmosfere radicalmente altere e ricchissime. DommoD è un incedere preistorico un respiro tribale che avevamo perso perché ci siamo incaponiti con formazione musicali standard, ma la musica non può avere uno standard per definizione, deve essere libera, e qui torna ad esserlo. Capolavoro figlio di una certo gusto dell'underground italiano di andare ad esplorare in profondità là dove nessuno era mai stato.
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