I Precambrian vengono dall’Ucrania e Tectonics è il loro debutto sulla lunga distanza, e sono un gruppo black metal di cui sentiremo parlare molto. Cinque brani di lunga durata per un lavoro che lascia il segno, black metal potente ed impressionante. Ci si aspettava molto da questo disco e le aspettative sono state mantenute se non addirittura superate, vista anche la formazione che è praticamente il meglio di quanto possa offrire l’Ucraina in termini balck metal underground. Infatti alcuni membri dei Precambrian suonano nella gloria nazionale ucraina Drudkh, forse uno dei migliori gruppi black metal a livello mondiale, altri hanno suonato nei disciolti Blood Of Kingu, e il cantante Roman Saenko era fra i fondatori degli Hate Forest. L’influenza degli Hate Forest sui Precambrian è forte ed innegabile, ma l’attuale gruppo di Saenko va oltre le sue passate esperienze, ed arriva a formulare un black metal notevole e senza tregua. Velocità , cattiveria e l’incessante voce di Saenko illustrano molto bene come per eoni le forze terrestri hanno plasmato il nostro pianeta, e lo stanno cambiando tuttora mentre ascoltiamo questo disco, e che l’uomo non è che un piccolo e fastidioso parassita. Il gruppo è affascinato dalle ere geologiche e descrive molto bene argomenti no n facili da trattare, il black metal è anche questo, un linguaggio musicale che permette di descrivere molto bene anche avvenimenti molto distanti da noi e difficilmente raccontabili in altri modi. L’ottima produzione sonora riporta fedelmente la furia e le capacità di un gruppo che impressiona fin dal primo ascolto, una formazione di musicisti consapevoli di ciò che stanno facendo e che provengono da una delle migliori scene del metal underground, quella ucraina. In Tectonics ci sono eccelsi momenti di puro escapismo black metal, quei frammenti di tempo dove la furia sonora è totale e che grazie alle melodie insite nel caos si può andare ovunque basta che sia via da questa nostra intollerabile realtà , e le ere geologiche sono un ottimo approdo.
Ottimo lavoro, un gruppo notevole per un disco che lascerà il segno.