Gli ultimi giorni del 2020 hanno visto l'uscita di un disco davvero notevole la seconda prova sulla lunga distanza per Raat, alter ego del musicista S.R. che è anche l'unico componente. Raison D'Etre esce per l'etichetta italiana Flowing Downward ed è una prova di ottimo spessore, tra post black metal, black metal atmosferico e una forte componente sinfonica. L'India è la patria di Raat, ed un paese sterminato che ha diversi e notevoli gruppi metal, ma mancava la copertura in questo ambito post black ai confini con l'atmosferico. Il disco è bellissimo, permeato da un romanticismo che porta dritto alla meraviglia, a spalancare la bocca per far uscire un respiro denso di meraviglia, mentre le nuvole si scontrano sopra di noi. Raat produce un lavoro che parte dal post black metal e passa per il post metal, ma soprattutto porta a galla i suoi sentimenti e li esplica attraverso il codice di un black metal mutato ma che rimane la matrice per farsi capire. Ci sono brani eterei come la finale e bellissima Lumen dal titolo che lascia speranza. Altresì si possono trovare tracce molto più pesanti come quella da il titolo al disco, Raison D'Etre, che spiega benissimo sia Raat come entità musicale. Rabbia, amore, compassione e il terrore della meraviglia, sentimento che H.P. Lovecraft conosceva assai bene, davanti al vacuum dell'universo e delle nostre vite, naufraghi nel naufragio quotidiano sperando di approdare infine a qualche lido, ma la maggior parte delle volte affondiamo. Il lavoro è struggente e immaginifico, prodotto veramente bene, con un suono pieno e veemente, urgente e che non provoca mai noia. Ci sono molti dischi ed entità musicali interessanti nel sottogenere del post black metal, dove il talento e l'emotività del musicista si incontrano e possono eludere le regole del genere maggiore, ma pochi raggiungono la potenza e le vette del musicista di Delhi.
Per post black metal ad astra.