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Writer's pictureMassimo Argo

Ut -Queant laxis - Taxi Driver Records - 2021


Ci sono persone che aspettano di essere salvate, che attendono un deus ex machina che li prenda e li sottragga alla forza del male. Come abbiamo visto in questa pandemia la paura di morire, l'innato scatto del cervello rettiliano che porta a metterci in posizione fetale, sperando di schivare il colpo e di proseguire in una cieca crociera fino al giorno in cui finirà. Ci sono poi altre persone che pur avendo paura come tutti, accettano il rischio e si buttano nell'onda, provando a nuotare oe quantomeno ad apprezzare il liquido nel quale sono immersi. Andare a fondo non significa sempre soffocare, perdere l'aria che viene mangiata dall'acqua, ma è anche esplorazione forse estrema ma molto vera e viva, e le cose vive sono quelle che fanno più male. Il dolore e la confusione sono motori molto importanti, e chi vuole una vita asettica ed indolore viene quotidianamente smentito. Qualcuno si butta in acqua, e non ha paura di affogare, e questo avviene anche in musica, dipende da come la si intende, la musica. Quest'ultima può essere un mero intrattenimento, una muzak di sfondo alla nostra vita o al nostro consumismo digitale o fisico. Per alcuni la musica è però una ferita aperta, che sanguina, ma si muove e non è morta. Gli Ut fanno rumore, vita, dubbi e speranze. Vengono da Genova e sono stati un trio per poi trasformarsi in un quartetto, passando da una fase musicale ad un'altra, sempre in moto, mai fermi. Questo disco racchiude la loro intera discografia, che tuttavia non è ancora finita e vedrà altre cose, perché l'entusiasmo continua. Il gruppo genovese, formato da membri di Banshee, Cut Of Mica e Mentre, trova la sua ragion d'essere nel suonare nelle cantine, nell'ascoltare e andare oltre, nel fare rumore e distorcere la vita quotidiana, mangiandola e risputandola diversa Questa edizione limitata della Taxi Driver Records dei loro primi due dischi, Noise Deadening Barrier del 2015 e δ γ ε β del 2017 ci fa ascoltare in continuum la loro evoluzione e la loro forza musicale. Gli Ut hanno un'energia che pochi gruppi hanno, sanno perdere il controllo e debordare, sfidano la forma canzone tradizionale, non sono indie per moda, descrivono il disagio e la sapienza nella stessa canzone, creano angoli minuscoli ed universi immensi. Si rifanno alla nouvelle vague americana chiamata noise math rock, ma la loro peculiarità maggiore è quella voglia di metterti il dito in culo mentre ascolti musica che reputi figa e che disco bomba come dicono i giovani. Qui non ci sono dischi fighi o bomba, c'è molto di più. La provincia, la città, l'amore, l'odio e la voglia di non arrendersi al normale e nemmeno al bohemienne, c'è qualcosa che può essere espresso solo attraverso la musica e la comunione ( non quella cristiana per carità non cristiana ) fra persone diverse. ma che si vogliono bene e suonano assieme. Suonare assieme è un pò come fare la doccia insieme per chi fa sport, non ci sono segreti e si è nella stessa barca, e tutto ciò ci sente benissimo nella musica degli Ut, nella forza che li lega e nel contributo di chi è stato per un pò con loro. Non ci sono di mezzo soldi ,ma qualcosa di molto più importante : le canzoni. Non è forse per quello che siete arrivati a leggere fino a qui questa mediocre recensione, e che siete arrivati a sentire gli Ut ? Perché la vostra è una ricerca continua di musica che dia una botta, come la droga, che vi faccia provare emozioni ed orgasmi sonori e qui ce ne sono tantissimi. I momenti sono i più disparati e i più sorprendenti, basti ascoltare Dawn Wall, la sesta traccia di δ γ ε β, che parla o forse non dice nulla ma fa immaginare che è ancora meglio, di

un'alba che diventa muro dove ci si schianta dopo una notte insonne o forse dopo la morte in quel momento che ti credi ancora vivo. Questa raccolta è un punto fermo, un rumore di fondo che sale sempre di più e che descrive un gruppo unico in Italia e non solo, continuatore di quella tradizione di imprevedibilità musicale che nasce con certa musica classica e che si innesta nel rock e nel free jazz e che continua ancora, sotterranea e libera come possiamo ascoltare qui. Le stampe degli album erano esauriti e da più parti si chiedeva la ristampa, ed eccola qui, tout ensemble. Una meraviglia, mille emozioni in tempi asettici e senza senso, in attesa che torni il rumore associato a movimenti tangibili, ascoltiamo questi due grandi dischi messi assieme, per un viaggio che viene da lontano, con grande voglia, ma nache autoironia e tanta consapevolezza di ciò che si é : un grandissimo gruppo di musica che ti accompagna al fondo ed oltre.

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